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Guida al Lending Crowdfunding in Italia per PMI e Start-Up

Con il precedente articolo, Finanziamento delle PMI e Start-Up mediante Crowdfunding in Italia, si è voluto offrire un primo sguardo alle dinamiche legate a questo nuovo strumento di finanziamento. Dopo aver definito cosa sia il Crowdfunding nelle sue varie declinazioni, aver fatto luce sulle ragioni della sua fortuna e specificato quando si renda necessaria l’assistenza di un avvocato, è ora utile approfondirne gli aspetti pratici. In considerazione delle diverse caratteristiche regolamentari e operative, si procederà ad analizzare prima la variante Lending, e quella di Investment verrà trattata in un’ulteriore serie di articoli.

Prediligendo l’aspetto pratico, si è pensato di esporre il tema stilando una checklist che si potrà scorrere per valutare non solamente se il Crowdfunding può essere una valida alternativa per la propria realtà imprenditoriale, ma anche se le caratteristiche di questo metodo di finanziamento sono da considerarsi profittevoli per la propria impresa. Si prenderanno in considerazione solamente quelle piattaforme cosiddette business e che quindi sono dedicate al finanziamento di progetti provenienti da imprese.

1. Imprese ammesse

Possono iscriversi alle piattaforme le imprese costituite in forma individuale o societaria, ma anche professionisti e associazioni.

Ci sono inoltre dei requisiti minimi che un’impresa deve avere per poter essere considerata e passare allo step successivo. Questi sono prevalentemente legati alla situazione economico – finanziaria.

1.1 Fatturato

Primo requisito che viene valutato è legato al fatturato dell’impresa. Questo può variare in base alla piattaforma ma si può andare da un minimo di € 50.000 a € 250.000. Ne consegue che questo strumento di finanziamento si rivolge a quelle imprese che sono operanti da almeno un anno e hanno pertanto presentato un bilancio precedentemente alla presentazione della richiesta, anche se alcune piattaforme richiedono un minimo di due.

1.2 Assenza di indicatori di rischio

Quello del Crowdfunding è un mercato relativamente giovane che non ha avuto ancora modo di guadagnare la fiducia degli investitori. Inoltre, questo strumento d’investimento porta con sé un fattore di rischio per chi vi investe che non può non essere considerato. Le piattaforme sono pertanto molto caute nella scelta dei progetti da proporre all’interno dei loro portali per evitare che eventi sfavorevoli possano minare la fiducia degli investitori. Per dare stabilità al mercato vengono infatti ammesse solamente quelle realtà imprenditoriali che dimostrano di non possedere quegli indicatori che possono essere considerati di rischio per i prestatori. In questo senso, l’esistenza di una procedura di pignoramento, un protesto o la segnalazione presso la centrale rischi possono essere valutate negativamente e costituire base per il diniego.

1.3 Outlook positivo

Legato al requisito precedente, le prospettive di crescita dell’impresa possono determinare l’ammissione o il suo diniego dal presentare il proprio progetto sulla piattaforma. Maggiori possibilità avranno quelle imprese che dimostrano una crescita del volume di affari. Sarà inoltre considerato anche il mercato in cui l’impresa è inserita e se questo è crescita.

1.4 Sede legale

Anche se non richiesto da tutte le piattaforme, l’impresa deve avere la sede legale in Italia. Se la propria impresa ha la sede legale in un altro paese UE, si dovrà verificare se tale paese rientra tra quelli ammessi dalla piattaforma.

2. A chi si rivolge

Il Lending Crowdfunding è uno strumento dedicato a quelle realtà imprenditoriali che sono già presenti sul mercato e hanno la necessità di acquisire fondi per espandere la propria presenza (il cosiddetto scale-up) o innovarsi per rimanere competitive. Bisogna inoltre considerare il settore a cui la propria impresa appartiene, la finalità per cui si cerca un finanziamento e l’ammontare da chiedere a prestito.

2.1 Settore di appartenenza

Anche se non vi è un vero e proprio limite a questo riguardo, essendo tutti i settori ammessi a partecipare ad una campagna di Crowdfunding, tra le imprese che si rivolgono al Lending Crowdfunding, i settori maggiormente rappresentati sono:

Servizi

Industria

Commercio

2.2 Finalità del finanziamento

Questo strumento si rivolge a quelle imprese che:

  • Vogliono acquistare beni materiali o immateriali
  • Puntano a commercializzare un nuovo prodotto o servizio
  • Cercano di finanziare operazioni dirette all’acquisizione di società
  • Mirano ad espandere la propria presenza territoriale conquistando nuovi mercati
  • Necessitano di fondi per rinnovare la propria infrastruttura tecnologica e digitale

2.3 Ammontare del prestito

L’ammontare minimo finanziabile varia tra le piattaforme e può andare da un minimo di € 10 mila ad un massimo di € 2.5/3 milioni. A questo riguardo si dovrà far riferimento alla specifica piattaforma ed ai limiti minimi e massimi da questa imposti.

3. Istruttoria

Prima di ritenere valida la candidatura dell’impresa e presentare il proprio progetto all’interno della piattaforma è necessaria un’ulteriore verifica a seguito della quale viene assegnato un rating.

In primo luogo, la valutazione riveste un ruolo importantissimo per la piattaforma. Una corretta valutazione della capacità o meno per l’impresa di ripagare il debito permette alla piattaforma di limitare i casi di default. Un’errata valutazione infatti avrebbe delle conseguenze in termini di perdita di fiducia degli investitori nei confronti della piattaforma. Proprio per questa ragione, la percentuale delle imprese ammesse è molto bassa.

In secondo luogo, la valutazione ha un grande significato anche per l’impresa. È infatti attraverso questo processo ed il conseguente rating che l’impresa viene inserita in una determinata classe di rischio. Essere in una classe di rischio alta o bassa influisce sulla percentuale di interessi pagati sulla somma finanziata.

La valutazione ha ad oggetto lo status economico-finanziario dell’impresa e come questa viene gestita.

3.1 Status economico – finanziario

Le piattaforme di Crowdfunding non sono degli istituti di credito e quindi non hanno accesso a tutte le informazioni su cui questi ultimi possono contare. Per sopperire alle evidenti asimmetrie informative le piattaforme ricorrono, prima di tutto, alle informazioni fornite dall’impresa. In questo senso il bilancio aziendale costituisce un primo utile quadro dell’impresa. All’impresa potrebbe essere inoltre richiesto di condividere altre informazioni che possono influire negativamente sulla sua posizione economica, quali la posizione giudiziaria o eventuali posizioni debitorie con l’amministrazione finanziaria.

Un ulteriore supporto alla conduzione dell’analisi di rischio è dato dalle banche dati sia pubbliche che private riguardanti i dati finanziari dell’impresa. La piattaforma può evincere se l’impresa ha fatto richiesta di finanziamenti e se vi sono finanziamenti in essere, oppure se ha riscontrato difficoltà nei pagamenti.

3.2 Gestione dell’impresa

La valutazione svolta dalle piattaforme va oltre al dato puramente economico e può riguardare tutti quei fattori che sono capaci di influenzare l’andamento dell’impresa. Ovviamente la posizione economico – finanziaria ha un peso rilevante nell’istruttoria, ma non costituisce l’unico fattore. A questo riguardo business plan e le qualifiche degli amministratori possono giocare un ruolo fondamentale. Anche la presenza sui social dell’impresa in alcuni casi costituisce un punto a favore.

Viene inoltre preso in considerazione il settore di attività dell’impresa e come questa è posizionata nel mercato di riferimento, oltre alla valutazione del progetto che questa vuole finanziare attraverso la campagna di Crowdfunding.

È necessario sottolineare che in questa fase l’assistenza legale di un avvocato non risulta particolarmente necessaria. Nulla vieta all’impresa però di rivolgersi al proprio avvocato di fiducia per accertare che la sua posizione non sia in qualche modo affetta, anche in considerazione delle informazioni che vengono fornite alla piattaforma. Andrà infatti valutato cosa viene fatto con queste informazioni in caso di esito positivo o negativo e se la posizione dell’impresa viene lesa dall’uso improprio delle informazioni condivise.

4. Scelta dell’investimento

Per valutare se il Lending Crowdfunding può essere considerato come una valida opzione di finanziamento è bene conoscere come viene scelto il progetto da parte degli investitori. Le piattaforme possono applicare due diversi modelli che sono caratterizzati dalla capacità o meno dell’investitore di scegliere il progetto da finanziare.

4.1 Libera scelta del finanziatore

In questa tipologia, il prestatore ha accesso a tutti i progetti presenti nella piattaforma ed ha la possibilità di scegliere il progetto che vuole finanziare. Per evitare che gli investitori non operino una diversificazione dei propri investimenti, determinando una crescita del rischio di perdere tutto il capitale investito, le piattaforme di Crowdfunding stabiliscono dei limiti minimi e massimi di investimento per singolo progetto.

4.2 Allocazione da parte della piattaforma

Questo secondo modello prevede che sia la piattaforma ad allocare la somma che il prestatore vuole investire tramite il Matching (abbinamento) automatizzato delle domande ed offerte presenti in quel momento nella piattaforma. Ogni investitore deve indicare durante la sua registrazione il settore in cui vuole investire, la durata dell’investimento e la classe di rischio. In base a queste scelte, la piattaforma è in grado di operare un abbinamento tra i progetti che sono attivi in quel momento e che rispecchiano questi criteri. L’ammontare che si decide di investire però non viene indirizzato verso una singola impresa o progetto, ma viene suddiviso tra vari progetti diversificando in questo modo gli investimenti nel portafogli del prestatore riducendo le probabilità di perdita dell’intera somma investita.

È importante evidenziare che se un’impresa gode di un seguito di investitori che credono nel progetto e vogliono investire in essa già prima della sua candidatura sulla piattaforma, si dovrà propendere per le piattaforme che operano secondo il primo modello (che da libertà di scelta all’investitore). Questo darà la possibilità altresì di raccogliere la totalità della somma nel minor tempo possibile.

5. Formazione del prezzo

Ultimo punto di questa checklist riguarda la formazione del prezzo, con questo intendendosi come vengono calcolati gli interessi sul capitale che l’impresa prenditrice andrà a pagare.

A tal riguardo, particolare attenzione va data al rating attribuito all’impresa a seguito della valutazione indicata nei punti precedenti. Più sarà ritenuto sicuro il credito e quindi la solvibilità da parte dell’impresa, minore sarà la percentuale di interessi. Anche la durata del prestito influirà sul costo complessivo. Dovrà infatti essere remunerato l’aumento del rischio dei prestatori legato all’aumento del termine di restituzione del capitale investito.

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2023-05-22T08:57:39+00:00
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