Con il precedente articolo “Guida al Lending Crowdfunding in Italia per PMI e Start-Up” si è voluto offrire alle imprese interessate al finanziamento mediante Crowdfunding una checklist per constatare se si dispone dei requisiti minimi per farlo. Se si desidera sapere cosa sia il Crowdfunding e quali siano le sue dinamiche, si consiglia di leggere “Finanziamento delle PMI e Start-Up mediante Crowdfunding in Italia” che offre una visione generale del fenomeno.
In questo articolo si proseguirà con il metodo della checklist entrando nel dettaglio di quella che è la seconda fase che, più propriamente, riguarda la relazione tra le parti del rapporto di Lending Crowdfunding e l’ottenimento del finanziamento.
In questo articolo parleremo di:
1. Servizi offerti dalla piattaforma
1.1 Valutazione del merito
1.2 Gestione dei contratti
1.3 Gestione dei pagamenti
1.4 Attività di finanziamento
2. Contratti con gli investitori
3. Tempistiche
3.1 Istruttoria e Finanziamento
3.2 Ammortamento
4. Costi
1. Servizi offerti dalla piattaforma
Si è soliti definire le piattaforme di Crowdfunding come facilitatori del contatto (o meglio, del contratto) tra due portatori di distinti interessi: quelle dei prestatori di impiegare il surplus di cui dispongono per ottenere un guadagno economico e quelle delle imprese di conseguire la necessaria liquidità per il finanziamento della propria attività. Tale definizione copre solo parzialmente lo spettro di attività messe in atto dalle piattaforme. Capire questo significa avere piena conoscenza delle particolarità del rapporto che si andrà ad instaurare e può aiutare a fare una scelta consapevole, oltre che profittevole per la propria impresa.
Al riguardo, la piattaforma offre una serie di servizi che comprendono la verifica delle condizioni di ammissibilità e rating, la gestione dei rapporti contrattuali tra impresa e prestatori, e la gestione dei flussi di denaro.
1.1 Valutazione del merito
L’attività professionale svolta dalla piattaforma nella verifica delle condizioni di ammissibilità costituisce un punto importante dell’istruttoria ed è svolta con particolare attenzione. La raccolta delle informazioni e la decisione sulle stesse viene fatto in due fasi.
La prima fase è caratterizzata dalla raccolta e dal trattamento automatizzato delle informazioni necessarie per la valutazione dell’impresa. Bisogna tenere in considerazione che, se non si dispone dei requisiti minimi, si avrà in poco tempo una risposta. Questo comporta un notevole risparmio di tempo per entrambe le parti.
Al superamento della prima fase, potrebbero essere chieste ulteriori informazioni necessarie per approfondire la posizione dell’impresa. Tale attività verrà svolta dal responsabile della pratica mediante contatto telefonico o per e-mail. In questa seconda fase l’attenzione viene posta oltre che sugli indicatori economico-finanziari, anche sul management e gestione dell’impresa.
1.2 Gestione dei contratti
Una volta ammessa a presentare il proprio progetto, all’impresa verrà chiesta la sottoscrizione di una serie di contratti. La facilitazione e la gestione di questi rapporti contrattuali è delegato interamente alla piattaforma.
I contratti riguarderanno la regolamentazione dei rapporti tra l’impresa e la piattaforma, gli investitori, ed eventuali soggetti terzi a cui viene delegata la gestione dei servizi di pagamento.
È importante sottolineare che non vi è un contatto diretto con l’investitore. Se la piattaforma lascia all’investitore la libertà di scegliere le imprese da finanziare, sarà cura della piattaforma fornire ai prestatori le informazioni relative al profilo dell’impresa richiedente, le informazioni sul progetto e dati finanziari. Se invece l’abbinamento tra domanda ed offerta è effettuato in automatico con sistemi di Matching, la decisione del prestatore è avvenuta all’atto di registrazione con la scelta del profilo di rischio e delle caratteristiche aziendali di interesse.
Va sottolineato che le condizioni contrattuali sono in larga parte predisposte dalla piattaforma, con poca possibilità di influire sul contenuto. Questo anche in considerazione del fatto che si predilige la standardizzazione dei rapporti contrattuali non solo per facilitare la loro gestione, ma anche favorire la celere emissione dei finanziamenti. All’impresa potrebbe inoltre essere chiesto di sottoscrivere contratti con soggetti terzi per il trasferimento della somma finanziata e il pagamento delle rate.
Proprio per questo motivo, è fortemente consigliato alle imprese che si affacciano a questa forma di finanziamento di cercare la consulenza legale di un avvocato. Lo studio legale potrà offrire una comprensiva prospettazione della posizione giuridica dell’impresa.
1.3 Gestione dei pagamenti
È importante sottolineare che l’attività svolta dalla piattaforma non viene considerata come attività bancaria o di erogazione di finanziamento. Per questo motivo ad essa non si applica la relativa disciplina.
Come indicato in precedenza, l’attività di gestione del pagamento può essere svolta dalla piattaforma stessa o essere delegato ad un istituto terzo. Il soggetto a ciò delegato, si occuperà del trasferimento iniziale ed in seguito dell’addebito delle rate. Per il trasferimento del finanziamento e l’addebito delle rate all’impresa richiedente verrà aperto un conto di pagamento segregato dal patrimonio della piattaforma.
Se il credito entra in sofferenza, nelle condizioni contrattuali di alcune piattaforme viene indicato che l’istituto, o la piattaforma, è delegata dal prestatore per lo svolgimento di tutte quelle attività che comportano il recupero del credito. Queste comprendono un primo contatto con il debitore per la predisposizione di un piano di rientro. Se ciò non è previsto dal contratto o il piano di rientro non da esito positivo, all’impresa verrà chiesto l’immediato pagamento del capitale e degli interessi. Il credito vantato nei confronti dell’impresa potrebbe essere anche ceduto ad agenzie di recupero crediti.
Di particolare rilevanza è, inoltre, la segnalazione dell’impresa per il mancato pagamento delle rate del finanziamento. Pertanto, le conseguenze per l’impresa si estendono anche fuori dall’ecosistema della piattaforma, ed impattano sul richiedente a livello globale pregiudicando la sua posizione anche per il futuro.
1.4 Attività di finanziamento
Sempre più spesso è possibile notare un coinvolgimento attivo delle piattaforme nel finanziamento dei progetti proposti dalle imprese. Questo ha un duplice scopo. Da un lato, apre scenari di guadagno ulteriore perché consente di investire l’eventuale surplus di cui si dispone con percentuali di guadagno superiore a quelle presenti nei mercati di capitali, ma con livelli di rischio conosciuti in quanto l’attività di due diligence è stata precedentemente svolta dalla piattaforma stessa. Dall’altro lato, l’investimento di fondi propri sui progetti proposti nella piattaforma accresce il sentiment di fiducia degli investitori, soprattutto di quelli retail.
L’investimento della piattaforma può inoltre avvenire a copertura della quota non sottoscritta. Infatti, qualora la somma richiesta dall’impresa non sia ancora stata sottoscritta nella sua interezza da parte degli investitori, la piattaforma potrebbe decidere di prendere parte al finanziamento e coprire la parte mancante.
2. Contratti con gli investitori
Una volta definito il rapporto con la piattaforma è bene comprendere la natura del rapporto con l’investitore. A differenza del Equity Crowdfunding dove esiste una disciplina articolata al livello normativo e di regolamentazione ad opera della CONSOB, per il Lending Crowdfunding si riscontra, e si lamenta, un mancato attivismo della Banca D’Italia e del Legislatore.
Come indicato in precedenza, la piattaforma non svolge attività bancaria. Per tale motivo, andrà sottoscritto tra impresa e investitore un contratto per regolamentare il finanziamento ed il conseguente pagamento di interessi e capitale. La base giuridica è stata individuata nel contratto di mutuo disciplinato dal Codice Civile agli artt. 1813 e ss. Quale contratto di credito non bancario, esso permette il trasferimento di una determinata quantità di denaro con l’obbligo per la parte ricevente di corrispondere gli interessi insieme al capitale.
È necessario però prestare particolare attenzione all’acquisizione dei fondi che, secondo i dettami espressi dalla Banca d’Italia con Delibera 584/2016, deve essere effettuata sulla base di trattative personalizzate con i singoli finanziatori. Anche a questo riguardo, la consulenza legale di un avvocato è altamente consigliata.
Sempre più frequentemente le piattaforme offrono ai finanziatori la possibilità di cedere il credito in favore di altri utenti, così creando un mercato secondario. Questo ovviamente non influisce sull’impresa che pagherà regolarmente mediante addebito diretto sul conto corrente della rata prestabilita. Sarà la piattaforma poi a gestire la suddivisione della rata tra i diversi investitori coinvolti.
Alcune piattaforme di Crowdfunding offrono anche la possibilità all’impresa di estinguere il proprio debito anticipatamente. Bisogna a questo riguardo avere particolare riguardo al termine da concedere e l’ammontare di interessi da pagare.
3. Tempistiche
Uno dei punti di forza del finanziamento mediante piattaforme di Crowdfunding è quello di poter ottenere i fondi entro un lasso di tempo molto contenuto. Ciò distingue questa forma di finanziamento da quello bancario.
Si possono distinguere da un lato i tempi relativi all’istruttoria ed ottenimento del finanziamento, e dall’altro i tempi di ammortamento del finanziamento.
3.1 Istruttoria e Finanziamento
Tutte le piattaforme dispongono di un sito web attraverso il quale è possibile sottoporre la propria richiesta di finanziamento. Mediante l’analisi automatizzata delle informazioni fornite dall’impresa, la piattaforma è in grado, entro poche ore, di fornire una risposta circa il superamento della prima fase. Se si dispone dei requisiti minimi, si sarà contattati dal responsabile della pratica che chiederà ulteriori informazioni necessarie per prendere una decisione sull’ammissibilità della richiesta di finanziamento. Tale procedura può richiedere indicativamente dalle 24 alle 48 ore.
La tempistica di ricezione della somma approvata varia a seconda che si tratti di una piattaforma che opera il Matching automatizzato delle domande ed offerte, oppure sistemi in qui viene lasciata libertà di scelta all’investitore. Le piattaforme che adottano sistemi del primo tipo consentono l’associazione in un tempo molto contenuto in quanto l’investitore non dovrà svolgere nessuna valutazione sul progetto, consentendo la conclusione dell’intera procedura entro un termine che va da pochi giorni a qualche settimana. Nei casi in cui la scelta viene lasciata all’investitore, le tempistiche variano in base alla durata della campagna di raccolta che andrà concordata insieme alla piattaforma anche in base alle sue raccomandazioni.
Se la campagna di Crowdfunding non dovesse avere esito positivo perché la somma richiesta dall’investitore non venisse finanziata nella sua interezza, l’impresa potrà anche ritirare il progetto e scegliere di modificare l’importo richiesto con conseguente aumento dei tempi della procedura.
3.2 Ammortamento
In merito alla scelta sulla durata di restituzione del finanziamento si sottolinea che nei fogli informativi di una piattaforma viene indicato che la durata dell’ammortamento è prerogativa della piattaforma. Ovviamente tale durata deve essere accettata anche dall’impresa ma è bene sapere che la piattaforma può essere considerata la parte forte del rapporto contrattuale in questo caso.
Per quanto attiene alle rate minime queste possono essere anche in modalità bullet loan, vale a dire in un’unica rata. Per quanto attiene al numero massimo, non vi è uniformità tra le piattaforme potendo questo variare tra 60 e 84 rate mensili in base alla piattaforma. È inoltre possibile ottenere un differimento del pagamento della prima rata, ma questo andrà concordato con la piattaforma. Per ciò che attiene alla formula scelta per l’ammortamento, usato più di sovente è quello alla francese con rate fisse.
4. Costi
I costi di finanziamento per l’impresa variano da piattaforma a piattaforma e vi incidono una pluralità di fattori. Per rendere il Crowdfunding competitivo rispetto ad altre forme di investimento, i costi sono riversati sulle imprese lasciando sostanzialmente indenni gli investitori.
La fase istruttoria che riguarda la valutazione dei requisiti minimi di partecipazione è gratuita, e nessun costo andrà addebitato all’impresa. Una volta che il progetto è stato ammesso, l’impresa riceverà una proposta contenente tutte le condizioni economiche. Bisogna al riguardo distinguere tra i costi attribuibili agli interessi del finanziamento da quelli che spettano quale remunerazione per la piattaforma a titolo di commissioni. La percentuale di interessi e di commissioni è variabile e parametrata in base al profilo di rischio dell’impresa e alla durata del finanziamento. Alcune piattaforme prevedono inoltre la contribuzione per il finanziamento di fondi di protezione degli investitori in caso di insolvenza. Capitale, interessi, commissioni ed eventuali contribuzioni vengono poi inclusi nel piano di ammortamento.
Da considerarsi solo eventuali, invece, le maggiorazioni dovute in caso di ritardo nel pagamento delle rate o procedure esecutive nei confronti dell’impresa.
Vanno inoltre tenute in debita considerazione le spese per la consulenza legale di un avvocato, sempre raccomandata per la corretta valutazione delle conseguenze giuridiche dell’instaurando rapporto.
A conti fatti, il costo complessivo potrebbe risultare maggiore se rapportato a quello di derivazione bancaria. Sarà certamente il caso del richiedente che rientra in una fascia di rischio che potrebbe essere considerata alta. Va però contemperato ai benefici della procedura di finanziamento che risulta spesso più semplice e sicuramente più veloce di quella bancaria, in questo rispondendo alle esigenze di speditezza delle imprese che operano in un mercato sempre più globale.