Le stablecoins (o criptovalute stabilizzate) sono diventate oggetto di fervente discussione dopo l’annuncio del progetto “Libra” da parte della Libra (ora Diem) Association. L’associazione, di cui fa parte anche Facebook, mira ad introdurre un sistema di pagamento globale in criptovalute basato sulla blockchain.
In questo contributo vediamo cosa sono le criptovalute stabilizzate e diamo un breve sguardo al progetto Libra cercando di evidenziare alcune delle problematiche poste dalle stablecoins globali.
Cosa sono le stablecoins
La funzione e il funzionamento delle stablecoins
Cosa sono le stablecoins
Le stablecoins sono un fenomeno emerso di recente i cui tratti caratteristici sono in continua evoluzione, al pari della tecnologia impiegata. Manca pertanto una definizione univoca di ciò che deve essere inteso per stablecoin.
In uno studio pubblicato dalla Banca Centrale Europea, le stablecoins vengono definite come:
unità di valore digitali che non rappresentano una forma di valuta specifica (o paniere di valute) ma si basano su un insieme di strumenti di stabilizzazione che si suppone riducano al minimo le fluttuazioni del loro prezzo in tale valuta (o valute).
Il Consiglio per la Stabilità Finanziaria (Financial Stability Board o FSB) le considera come:
cripto-attività che mirano a mantenere un valore stabile rispetto ad un determinato bene, un pool o un paniere di beni.
Per contro, nella sua Proposta di Regolamento sulle Cripto-attività (Markets in Crypto-assets o MiCA) la Commissione UE considera le stablecoins come una sottocategoria di cripto-attività che si distinguono a loro volta in:
asset-referenced tokens (token che fanno riferimento a determinati beni);
electronic money tokens (token di moneta elettronica).
Pur essendo entrambi usati dai loro detentori come metodi di pagamento, la distinzione è data dalle modalità di stabilizzazione del loro valore.
Gli asset-referenced tokens sono stabilizzati facendo riferimento a diverse valute aventi corso legale, tipologie di beni o prodotti, cripto-attività o un paniere contenente un misto di questi.
Gli electronic money tokens (o e-money tokens) fanno invece riferimento ad una sola moneta avente corso legale, con funzioni che si avvicinano di molto a quelli della moneta elettronica.
La funzione e il funzionamento delle stablecoins
Le criptovalute sono slegate dalle tradizionali istituzioni finanziarie e non vengono emesse dalle banche centrali. Se da una parte questa indipendenza ha giocato un ruolo importante per la loro diffusione, dall’altra le rende particolarmente volatili mancando un soggetto capace di stabilizzarne il valore nel tempo. Di qui la creazione delle stablecoins. La loro funzione è quella di ridurre, o eliminare totalmente la volatilità a cui sono soggette le criptovalute. Esistono vari meccanismi con cui si raggiunge la stabilizzazione del valore delle stablecoins:
collegando il loro valore a una o più valute aventi corso legale, a beni o altre criptovalute (asset-backed stablecoin);
mediante protocolli informatici che determinano le unità di stablecoins emanate ed il loro valore in base delle variazioni di domanda ed offerta (algorithmic stablecoins).
Anche se le stablecoins usano diversi meccanismi per la stabilizzazione del loro valore, esse sono accomunate dall’utilizzo di tecnologie basate su registri distribuiti (Distributed Ledger Technology).
In linea generale, l’utente che vuole ottenere unità di stablecoins effettua un trasferimento in valuta avente corso legale sul conto dell’emittente aperto presso un’istituzione finanziaria che svolge le funzioni di depositario. Dopo il trasferimento, l’emittente accredita le unità di stablecoins sul wallet (portafoglio) digitale dell’utente. Le unità di stablecoins possono essere usate per acquistare beni o servizi da venditori che accettano tale metodo di pagamento. Il trasferimento dei fondi da un utente all’altro, o dall’acquirente al venditore avviene con l’ausilio di smart-contracts appositamente istruiti. L’utente che desiderasse convertire le stablecoins in possesso con moneta avente corso legale effettua la richiesta all’emittente che toglie dalla circolazione le stablecoins e dà ordine all’istituzione finanziaria di effettuare il pagamento.
Stablecoin globali: il progetto Libra
Le stablecoins globali sono stablecoins che hanno la capacità di essere usate su scala mondiale. Fino a non molto tempo fa questa era una discussione che annoverava un limitato numero di interessati. Tutto è cambiato nel giugno del 2019 quando la Libra Association, di cui Facebook è parte rilevante, ha pubblicato il proprio Libro Bianco contenente il piano per l’emissione di una nuova stablecoin globale: Libra.
L’associazione (ente di diritto svizzero con sede a Ginevra) persegue l’obiettivo di offrire un sistema di pagamento globale semplice e un’infrastruttura finanziaria utilizzabile da miliardi di persone.
Struttura e funzionamento
A detta dei suoi ideatori, Libra creerà un sistema finanziario più inclusivo che si compone di tre parti tra loro interconnesse:
la Blockchain di Libra, che rappresenta la spina dorsale del sistema di pagamento;
le Libra Coins (monete Libra) che sono sostenute da Libra Reserve (composto da banche depositarie) che contiene denaro contante o mezzi equivalenti, e titoli di Stato a breve termine;
la Governance costituita dalla Libra Association e dalla consociata Libra Network che si occuperanno di sviluppare ed operare i sistemi di pagamento.
L’associazione afferma che la blockchain è stata ideata in modo tale poter crescere così da accogliere miliardi di utenti, e sarà in grado di proteggere i dati finanziari e personali dei propri utilizzatori. Questi potranno accedere al network di Libra in tutte le parti del mondo e sfruttare un sistema di pagamento a basso costo che non intende sostituire, ma volgere da complemento alle valute locali. La Libra Association e la consociata Libra Network saranno gli unici a poter emettere (minting) o togliere dalla circolazione (burning) le unità di Libra Coin dal sistema. La quantità di stablecoins emesse dipenderà dalla domanda. Inizialmente saranno offerte solamente delle stablecoins stabilizzate facendo riferimento ad una singola valuta avente corso legale (ad es. EUR, USD, GBP), con altre aggiunte successivamente. Il valore di ogni unità di Libra Coin emesso sarà coperto da un equivalente valore in valuta avente corso legale o mezzi equivalenti, e titoli di Stato (con grado d’investimento A+ o superiore). Secondo la Libra Association, questo offrirebbe ai propri utenti la certezza di poter riconvertire i propri Libra Coins in valuta avente corso legale.
Il Libro Bianco non offre sufficienti indicazioni circa la posizione dell’associazione, della Reserve e del Libra Network per ciò che riguarda eventuali azioni degli utenti nei loro confronti in caso di fallimento del progetto. Viene invece specificato che l’associazione proteggerà i detentori di Libra Coin al meglio delle proprie abilità. Essendo il Libro Bianco solamente un manifesto, non si può far altro che attendere la pubblicazione di altri documenti che siano in grado di far luce sulla posizione dei vari soggetti coinvolti.
Libra stablecoins e i pericoli alla stabilità finanziaria
L’annuncio del lancio di una stablecoin globale da parte di Facebook è stato accolto con preoccupazione da molte istituzioni per i potenziali pericoli posti alla stabilità finanziaria ed ai consumatori.
Se da una parte è vero che esistono altre Stablecoins in circolazione (ad es. la stablecoin di Tether che ha una capitalizzazione di € 3.5 miliardi circa), quella di Facebook può potenzialmente far ricorso ai miliardi di utenti della piattaforma social. Questo solleva dubbi circa la tutela dei dati personali degli utenti della piattaforma che potrebbero veder usati i propri dati senza aver prestato il proprio consenso.
Importanti sono anche i riflessi sulla stabilità finanziaria determinati dalla sua espansione in diverse giurisdizioni e dalla mancanza di una regolamentazione pensata appositamente per questo strumento. In un recente Report della International Organisation of Securities Commissions (IOSCO) sulle stablecoins globali si è evidenziato che la detenzione di titoli di Stato da parte della Reserve potrebbe mettere in pericolo la stabilità dei tassi d’interesse applicati ad imprese e privati. Infatti, l’acquisto e la vendita su larga scala o la modifica della composizione dei titoli detenuti dalla Reserve potrebbe impattare sul prezzo di tali titoli e sui relativi rendimenti obbligazionari. Per questi ed altri motivi Fabio Panetta (membro del comitato esecutivo della BCE) ha messo in guardia sui pericoli posti dalle stablecoins globali al Mercato Unico ed all’Euro.